INTERVISTA AZIENDA AGRICOLA PAGLIARI DI CASALI EMANUELE

Lauretta Pagliari e suo figlio Emanuele Casali ci raccontano della loro azienda famigliare e della loro volontà di portarla ad un costante miglioramento! Dal 1988 l’azienda si stabilisce a Valle Salimbene e da lì Lauretta, devota alla tradizione famigliare decide di portare avanti il suo cognome con un pizzico d’innovazione, inserendo nuovi prodotti nella produzione!

Le origini della famiglia Pagliari
Il bisnonno Giuseppe, insieme ai figli Bettino e Dino, conducevano la cascina Valcarenga a Crema specializzata nell’allevamento di vacche da latte.
Erano tempi in cui le famiglie vivevano insieme e la nonna Maria, oltre ad avere l’osteria dei Sabbioni, era indaffarata a sfamare la famiglia numerosa.

Il 1963
Il ’63 è l’anno in cui le famiglie seguono strade diverse.
Il nonno Bettino si trasferisce alla Cascina Fontana a Vigano di Gaggiano, dove alleva vacche e coltiva riso, mentre il fratello Dino si sposta ad Abbiategrasso.
Nel 1964 mamma Teresa e papà Antonio convolano a nozze e da quel periodo in poi anche il nonno materno Giovanni parteciperà al lavoro aziendale dedicandosi alla cura dei cavalli, che a quel tempo erano i trattori che si usano oggi.
E’ alla riseria Il Nibbio di Gaggiano che papà Antonio trova i primi due sacchi di Carnaroli e prova a seminarli nella sua miglior campagna. Il riso carnaroli, ancora sconosciuto, veniva mandato in America ai piloti dell’Aereonautica militare, come regalo natalizio.
Da allora per la famiglia Pagliari è il riso preferito da coltivare nonostante la serie di difficoltà che si incontrano nelle fasi del processo produttivo (coltivazione, trebbiatura, essiccazione).

Il 1988
Nel 1988 avviene l’ultimo trasferimento a Valle Salimbene, in provincia di Pavia. A Cascina Mezza Motta viene acquistato il terreno indicato per la continuazione e il miglioramento della tradizione risicola.
Negli ultimi anni la figlia Lauretta decide di proseguire il lavoro iniziato dalla famiglia per onorarne la tradizione; al contempo si apre all’innovazione e alla sperimentazione di nuovi prodotti.

Il 2022
L’azienda viene affidata al nipote Emanuele che assieme alla figlia Lauretta porterà avanti la coltivazione tradizionale del Carnaroli da Carnaroli Classico.
Tramite la realizzazione del sito e-commerce e del laboratorio per la trasformazione dei prodotti agricoli si tenta di portare la qualità dei prodotti agricoli Km0 oltre i confini pavesi, lombardi ed italiani.
Con il nuovo passaggio aziendale si continuerà sulla strada della innovazione, come l’utilizzo di nuove tecniche agronomiche, della sostenibilità ambientale ed energetica, come l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile.

Su quali valori è fondata l’azienda?
L’azienda è composta da varie generazioni e tutte contribuiscono a creare l’identità e i valori su cui si basa.
La nostra tradizione consiste nell’utilizzare sementi antiche e minimizzare le lavorazioni meccaniche/chimiche e sostituirle con lavorazioni manuali come agli albori della azienda.
Arrivare dal campo alla tavola con la produzione di prodotti agricoli Km0 e garantire al consumatore una elevata qualità. Questa elevata qualità garantita dalle certificazioni di filiera delle sementi utilizzate e dal NON utilizzo di fanghi.
L’Innovazione di nuove tecniche agronomiche come la sommersione invernale per la difesa dalle piante infestanti per ridurre l’impatto dei diserbanti e la costruzione del laboratorio per aumentare la produzione di prodotti agricoli Km0 di alta qualità.

Che valore ha per lei far parte di una filiera certificata?
Il prodotto ha avuto un accurato controllo della filiera dalla campagna alle tavole dei consumatori ed è stato certificato CSQA UNI EN ISO 22005 CERT. 42592.
Il sistema di rintracciabilità di filiera del riso varietà Carnaroli garantisce che si tratti di Carnaroli coltivato da semente Carnaroli e non di varietà similari che spesso, ad insaputa del consumatore, vengono commercializzate con la stessa denominazione ma che non rispecchiano le caratteristiche qualitative del Carnaroli originale.
Questo è fondamentale per garantire al produttore la coltivazione di un prodotto certificato e di qualità.
Si arriva al cliente con un alimento di qualità che viene valorizzato dalle certificazioni di filiera e viene così rassicurato e portato più facilmente all’acquisto.

Quale valore aggiunto può dare il marchio Carnaroli da Carnaroli Pavese al territorio, secondo lei?
Il Marchio Carnaroli da Carnaroli Pavese favorisce un collegamento tra il territorio e prodotto coltivato per esaltare le qualità della provincia pavese e delle sue produzioni di qualità.
Garantisce inoltre al consumatore della provincia di Pavia una maggiore appartenenza con la tradizione e le produzioni tipiche del territorio.
La maggiore conoscenza del territorio e dei suoi prodotti porta a maggiore conoscenza del prodotto anche al di fuori dei confini della provincia, lombardi e italiani per spingersi a essere conosciuto come prodotto di qualità ed essere poi ricollocato in una determinata area geografica.